La N’duja è un insaccato che negli ultimi anni ha riscosso molto successo anche nelle cucine degli chef stellati, ed è da sempre elemento immancabile nella dispensa di una cucina calabrese; a Spilinga un paesino a 10 minuti da Tropea, che per chi vuole prenotare basta cliccare qui, ha trovato i mastri artigiani più bravi nel produrla.
Di consistenza morbida, spalmabile o in vasetto, si produce con le parti grasse e le frattaglie del maiale, macinate e insaporite da peperoncino e altre spezie che vengono, una volta insaccate nel budello cieco (orba), lasciate stagionare nei climi tipici dell’altopiano del Poro. (qui i dati climatici medi di Tropea).
Si consuma spalmandola su fette di pane abbrustolito, meglio se ancora calde, o utilizzata come soffritto per la base di un ragù o di una passata di pomodoro, con aglio; può essere usata per guarnire la pizza, prima degli altri condimenti se cruda, oppure appena sfornata; si può consumare su fettine di formaggi semi-stagionati o può entrare nella composizione di frittate.
Anche noi di Furchì wine produciamo piccole quantità di N’duja, per uso familiare e per chi, dei nostri ospiti, ha la curiosità di assaggiarla.
In cucina ha svariate utilità e appare in molteplici ricette della cucina tipica tropeana e calabrese, ma questo lo racconteremo un altro giorno...
Trovate tutti gli ingredienti ne "La dispensa di Furchì wine"
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