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La Madonna della Romania: La storia dall'arrivo a Tropea fino alla seconda guerra mondiale

Dalla Romania, e propriamente da Napoli di Romania, provincia dell'Impero Ottomano, veleggiava pel mar Tirreno un pilota, il quale avea presso di sè l'immagine, onde è qui parola, scampata dal crudele editto.

Prospero era stato il viaggio; lasciando le coste di Romania aveva felicemente corso il mare Egeo, l'Arcipelago Greco ed il mare che mugghia fra Scilla e Cariddi. Portato nelle acque che lambiscono le mura di Tropea vide divenire immobile nel mobile elemento la sua nave, comechè sereno fosse il mare, secondo il venticello; comechè s'avesse spiegate tutte le vele, e non impacciata la via da secca alcuna, o da alcun bassofondo. Cercò allora di dare un nuovo abbrivo; raddoppiò di mezzi e di sforzi; esaurì ogni sua potenza. Fu ogni cosa inutilmente sprecata. La nave divenne saldissima torre. L'inesplicabile caso sbalordì il povero pilota ed in uno impensierì i tropeani, che da più di un giorno ne miravano la novità. Il Magistrato che reggeva la cosa pubblica in Tropea pensando, che qualche sinistro avesse incolto il legno, mandava ad offerirgli il suo soccorso. Allora il pilota di rimando diceva << Che a modo suo di vedere la sua nave non era ivi trattenuta da forza naturale; ma che in vece volontà affatto divina in quel punto ne la inchiodava; che portando egli un'effigie di Maria SS. presentiva, che la Madre di Dio aveva scelto per la sua stanza la Città, che stavagli di rimpetto >>.

In questa parte di narrazione, scritta da Giuseppe Maria Barone per ordine dell'allora vescovo Don Luigi Vaccari e presa da me dal sito http://www.tropeamagazine.it/madonnadiromania/ , è descritto l'itinerario del viaggio e l'arrivo del quadro della "Madonna della Romania" a Tropea. Il quadro che doveva sfuggire ad un crudele editto, per volere non di una forza naturale, fa fermare la barca proprio davanti Tropea.

[...]In quello in cui era di ritorno la processione, e propriamente in quello in cui si era giunto dinanzi al Monte di Pietà a pochi passi del Duomo, la terra tremò di un moto spaventevole, teterrimo; d'un moto che adeguò al suolo palagi, e tegurii sepellendo a migliaia morti e morenti nelle città e nelle borgate vicine e lontane. Solo di Tropea non cadde una pietra, non si pianse una vittima. Da questo giorno, che fa il 27 marzo del 1638, la divozione dei tropeani inverso Maria SS. della Romania è venuta sempre crescendo;[...]

[...]La notte tra il 4 e il 5 agosto anche Tropea fu sotto un bombardamento che durò per lo spazio di 4 ore. Vi furono alcune vittime alla periferia, nella contrada Carmine. Ma la città fu salva.

La sera dell'otto settenmbre, il Vescovo Mons. Cribellati, ch'era rimasto in città con pochi cittadini, mentre la maggioranza s'era rifugiata nei paesi vicini, nella comune trepidazione per il succedersi delle incursioni aeree, aveva stabilito che l'indomani - 9 settembre - solo poche messe basse sarebbero state celebrate in Cattedrale, all'altare della Madonna: ma ecco, ad un tratto, repentinamente, cambiarsi la situazione. A tarda ora l'improvvisa notizia dell'armistizio fulmineamente si diffuse per la città. Tutti quelli ch'erano rimasti in Tropea, tra pianti di gioia, si riversarono nella Cattedrale per ringraziare la Madonna.[...]

In molti ci siamo sempre chiesti il perchè a Tropea è festa patronale il 27 marzo, ma si festeggi pure il 9 settembre, la risposta è da ricercare nei miracoli della Madonna del Romania che salvarono dalla distruzione, causa terremoti e bombardamenti la nostra cittadina. Il primo miracolo fu il 27 marzo del 1638 quando Tropea scampò ai danni creati da un terremoto che invece rase al suolo i paesini limitrofi. Durante la seconda guerra mondiale e precisamente il 4 e 5 agosto, la Madonna miracolò Tropea facendola scampare ad un bombardamento descritto in queste 3 righe:

[...]Lo sgancio fu uno, ma le bombe cadute furono sei. Erano state sganciate nel centro della città, ma una mano invisibile le fece cadere in un piccolo orto, dove s'inabissarono senza esplodere. Due di quelle bombe, scaricate sono in Cattedrale, trofeo della protezione della Madonna sulla sua Città.

Molti cittadini allora in quei giorni fuggirono da Tropea, ed in città rimasero poche persone insieme al Vescovo Cribellati. L'8 settembre Mons. Cribellati aveva stabilito che l'indomani, proprio il 9 settembre, sarebbero state celebrate poche messe ma, ad un tratto si diffuse la notizia dell'armistizio e allora tutte i cittadini rimasti a Tropea si riversarono nella Cattedrale per ringraziare la Madonna della Romania protettrice di Tropea.


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