I fiori della vite sono ermafroditi e l’impollinazione avviene grazie alla spinta del vento che sposta il polline da una pianta all’altra.
I fiori della vite sono molto piccoli ma giocano un ruolo molto grande visto che incidono sulla resa finale. In primavera, nei germogli della vite si riconoscono le infiorescenze; in ognuna di esse è presente un gran numero di abbozzi fiorali, dai quali successivamente si svilupperanno i fiori.
Ogni fiore è inizialmente coperto da un cappuccio protettivo (caliptra) che si stacca all'inizio della fioritura e espone pistilli e stami. In questa fase avviene la fecondazione. Lo sviluppo dell'infiorescenza dipende molto dalle condizioni climatiche: gli sbalzi termici possono determinare problemi in questa fase che si ripercuoterrano sulla resa successiva.
La fioritura ha comunque un fascino speciale. Il polline dei fiori della vite rilasciato durante la fioritura emette delle sostanze aromatiche come anche quello della flora che circoda il vigneto: per questo i vigneti sono invasi da un piacevole profumo. Le fragranze sono terpeni volatili, che si trovano anche in forma molto simile, nei vini. In generale, le fragranze dei fiori hanno lo scopo di attirare gli insetti per la fecondazione. Tuttavia, poiché le viti, come descritto sopra, sono autoimpollinanti, non è chiaro il motivo per cui emanino queste sostanze. I fiori di vite sono fecondati innanzi tutto con il polline del loro stesso fiore. Una parte delle viti viene persino impollinata prima che la caliptra (cappuccio fiorale) si stacchi, quando cioè i fiori non sono ancora visibili.
Solo pochi fiori di un ceppo sono fecondati dal polline di ceppi adiacenti, trasportato dal vento ed è qui che ha rilevanza importante la presenza di una flora variegata e degli insetti impollinatori che andando di fiore in fiore costruiscono essenze e aromi che contraddistinguerrano il terroir.
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